Il coperchietto del prisma del mio rifrattometro manuale si è rotto. Posso sostituirlo da solo?

Il coperchietto del prisma può essere di norma sostituito autonomamente con facilità. Esistono, però, diversi coperchietti per il prisma. È pertanto importante nell'ordinazione del coperchietto del prisma che ci comunichi quale sia il modello in Suo possesso. Se non è in grado di indicare il modello, ci invii una foto per e-mail. I rifrattometri attuali sono modelli della serie Master ATAGO.

Areometro: Maneggiare con cautela - fragile; deve essere asciutto e pulito.

Recipiente graduato: Preferibilmente in vetro; all'interno almeno 1,5 cm più largo dell'areometro (diversamente nel caso di "OPTIMUM, vd. in basso); deve essere pulito e asciutto, deve stare perpendicolare.

Liquido di prova: Deve essere esente da sporco, privo di bollicine, campione medio.

Posto di lavoro: Deve essere antivibrante, luminoso e antiabbagliamento.

Procedimento di misurazione: Versare il liquido di prova lentamente nel bicchiere graduato. Prima della misurazione mescolare con cautela.

Nel caso di un areometro con termometro incorporato e graduazione della scala del termometro in 0,1 o 0,2 °C, battere leggermente con cautela sulla parte inferiore, poiché con queste strette aperture capillari (in particolare in caso di temperatura in discesa) la colonnina di mercurio non mostra più in parte un andamento totalmente uniforme.

Prendere cautamente - con la punta delle dita - l'areometro all'estremità sottile al di sopra della scala di misurazione e immergerlo lentamente nel liquido sino a che galleggi; qui può essere immerso al massimo per 5 mm in posizione di naturale galleggiamento. La restante superficie dell'areometro deve anche, quando si procede all'immersione, essere pulita e asciutta (senza impronte di dita, senza particelle di grasso e simili).

Attendere ca. 1 minuto, preferibilmente 2 minuti (quanto più grande è la parte inferiore, tanto più lungo è il tempo di attesa da rispettare). Leggere con/senza lente d'ingrandimento il risultato "in alto" o "in basso" (vd. areometro); facendo ciò mantenere lo sguardo orizzontale. Durante la misurazione l'areometro deve galleggiare in modo tranquillo e circa al centro.

La temperatura di misurazione deve essere = temperatura di riferimento (di norma = 20 °C; vd. areometro). In caso di differenza di temperature, correggere tramite tabelle il valore di misurazione in funzione della temperatura.

Se la tensione superficiale del liquido di prova diverge sensibilmente dalla tensione superficiale su cui si basa la regolazione (vd. areometro), per misurazioni esatte si deve procedere ad una correzione tramite tabelle. Gli areometri sono in linea di principio regolati per una determinata tensione superficiale, o per le classi di tensione superficiale L (= bassa), M (= media) e H (= alta), o per la tensione superficiale di un determinato liquido.

  

Ottimale distanza laterale dalla parete del cilindro: 7,5 mm o più.

Eseguire sempre da 2 a 3 misurazioni consecutive e creare il valore medio.

In caso di elevate esigenze in fatto di precisione (ad es. misurazioni di garanzia), sono da utilizzare areometri tarati (preferibilmente con certificato di taratura). Eventualmente possono essere utilizzati a tal fine anche apparecchi normali e tarabili, rispettivamente con ufficiale attestato di prova o attestato di prova del costruttore. Per normali areometri senza attestato di prova si deve tener conto di precisioni di misurazione più o meno grandi.

 

Per alcuni areometri che misurano in soluzioni acquose, il valore dell'acqua pura è incluso nel range di misura.

I mostimetri sono impostati con 0 °Oe su acqua pura. Lo stesso vale nel caso di etilometri per 0 % vol. o per 0 % mas. e di saccarimetri per soluzioni di saccarosio con 0 % mas. di saccarosio.

Nella pratica questi apparecchi non indicano, tuttavia,  perfino in acqua distillata il previsto valore zero. Mostimetri e saccarimetri indicano un valore superiore a 0, etilometri un valore inferiore a 0. Il motivo di ciò è qui di seguito descritto, come esempio, per i mostimetri.

La verifica di tali areometri può essere perciò effettuata solo in modo molto grossolano. Se si desidera assicurarsi, nel quadro di importanti misurazioni, della correttezza di un areometro, questa deve essere confermata da laboratori di taratura e benché gli areometri siano apparecchi di misurazione economici, il controllo della loro correttezza è costoso e laborioso.

In caso di elevate esigenze in fatto di precisione, sono da utilizzare areometri tarati (preferibilmente con certificato di taratura). Se necessario, possono essere utilizzati a tal fine anche apparecchi normali e tarabili con ufficiale attestato di prova. Per areometri senza attestato di prova si deve tener conto di imprecisioni di misurazione più o meno grandi.

I mostimetri non indicano nella misurazione in acqua distillata 0 °Oe, bensì - secondo i parametri geometrici dei corpi in vetro - circa da 2 a 3 °Oe. I mostimetri sono regolati per 0 °Oe sul valore di tensione superficiale dell'acqua pura, che è molto elevato e che nella pratica, per via delle più disparate impurità dell'acqua, come polvere o piccolissime quantità di solventi presenti nell'aria, non viene raggiunta. A ciò si aggiunge che nel caso dell'acqua si può ottenere solo molto difficilmente una completa e corretta bagnatura dello stelo e che viene richiesta una pulizia molto intensa dell'areometro, che nella pratica normalmente non viene eseguita. Entrambe le cose comportano per la misurazione in acqua distillata un aumentato valore Öchsle. Del resto, per questo motivo, i mostimetri non vengono nella produzione regolati con acqua.

Nel caso di normali mostimetri occorre sempre tener conto di una differenza che va da +/- 1 fino a 2 °Oe. Se si desiderano misurazioni di precisione, allora si devono utilizzare mostimetri ufficialmente testati.

Con rifrattometri si può determinare, in modo semplice e rapido, la concentrazione di principi attivi. Il rispetto di una determinata concentrazione di principi attivi è di notevole influsso sulla caratteristica operativa dei lubrorefrigeranti.

Di norma vengono impiegati per questo rifrattometri manuali convenzionali o elettronici. 

Dopo l'applicazione di 1 - 2 gocce di un campione e un tempo di attesa di ca. 20 secondi (al fine dell'adattamento della temperatura), con un'occhiata nel convenzionale rifrattometro manuale si può riconoscere un limite di chiaro-scuro, che attraversa una scala. Su questa scala si può leggere un valore del rifrattometro (normalmente espresso in forma di % Brix o indice di rifrazione). Questo valore del rifrattometro deve essere ancora compensato in temperatura, poiché i valori di misurazione ottenuti con metodo rifrattometrico dipendono fortemente dalla temperatura. I valori di correzione per la temperatura devono essere compensati con il risultato di misurazione. Infine si deve pulire sia il prisma di misurazione che anche il coperchietto del prisma.

Per un rifrattometro manuale elettronico, che lavora automaticamente, occorre invece solo porre 1 - 2 gocce di campione sul prisma di misurazione e premere un pulsante. Dopo ca. 3 secondi viene visualizzato digitalmente l'esatto risultato di misurazione con compensazione della temperatura. Non si ha un'eventualmente errata lettura di una scala. Inoltre i risultati del rifrattometro sono ottimamente riproducibili, anche nel caso di campioni difficili, come ad es. emulsioni. Nel caso di emulsioni, i comuni rifrattometri manuali sono di frequente difficilmente leggibili, poiché spesso non si ha un netto limite chiaro-scuro, bensì un margine limite con grandi possibilità errata lettura. Fra il valore del rifrattometro e la concentrazione sussiste una - spesso lineare - interdipendenza. Con una curva di calibrazione e fattori di correzione per i rispettivi liquidi analizzati si possono determinare i valori di concentrazione in % del volume (cfr. figura a sinistra). Le curve di calibrazione in oggetto possono essere create da soli o ottenute dai fornitori della sostanza. Con rifrattometri si possono controllare anche altri liquidi industriali, ad es. liquidi che vengono utilizzati per bagni, decapaggio e tempra. 

Al momento dalla fornitura, i rifrattometri sono regolati correttamente. Ciononostante occorre controllare periodicamente il rifrattometro. In particolare per effetto di forti urti, l'apparecchio può venir sregolato. Se un rifrattometro ha come valore iniziale un valore di 0 %Brix, può essere regolato con acqua distillata. La temperatura di misurazione (in particolare la temperatura dell'apparecchio) deve essere di 20 °C. Il limite chiaro-scuro deve essere impostato su 0 %Brix. Se il risultato di misurazione non è 0, il limite chiaro-scuro deve essere impostato su 0 % Brix, girando la vite di registro.

Nel caso di rifrattometri per la medicina e dell'Art. n. R 2350, il risultato di misurazione da registrare è 1,3330 nD, poiché l'acqua pura a 20 °C ha questo indice di rifrazione.

Per la regolazione di rifrattometri, che non dispongono di un valore iniziale o un valore di 0 %Brix, possiamo fornire (contro sovrapprezzo) un liquidi di prova (Art. RH9000) con valore Brix o nD definito. Questo liquido viene misurato con il rifrattometro. Nel far ciò, il rifrattometro deve avere una temperatura (temperatura di misurazione) di ca. 20 °C. Se il rifrattometro non indica il valore nominale, occorre spostare con un cacciavite il limite di chiaro-scuro sul valore nominale in sovrastampa. Il liquido di prova viene rimosso dal prisma e dal lato inferiore del coperchietto del prisma con carta morbida e alcol o detersivo per stoviglie/sapone (l'acqua da sola non basta).

I rifrattometri misurano correttamente a + 20 °C. Molti dei nostri rifrattometri sono dotati di una correzione automatica della temperatura. Dato che la temperatura di misurazione influenza fortemente il risultato di misurazione, i risultati di misurazioni ottenute con metodo rifrattometrico devono, nel caso si sia effettuata la misurazione ad un'altra temperatura, venir corretti. I rispettivi dati per la correzione sono, nel caso di alcuni nostri rifrattometri, direttamente leggibili sul coperchietto del prisma. A seconda della temperatura, i valori di correzione devono essere addizionati al risultato di misurazione o sottratti da questo. È superflua un'ulteriore tabella di correzione.

Con un'occhiata attraverso l'oculare è visibile, che il limite chiaro-scuro per la misurazione dell'acqua interseca la scala a -1 % Brix. Sul coperchietto del prisma si legge un valore di correzione di +1 %. 

Il risultato di misurazione corretto è quindi -1 % + 1 %= 0.

Regola pratica per la correzione della temperatura di rifrattometri con scale dell'indice di rifrazione: in caso di una temperatura dell'apparecchio inferiore a 20 °C, sottrarre al risultato di misurazione da 0,0001 a 0,0004 nD per ogni °C, per temperature più elevate addizionare. Dato che l'effetto della temperatura sull'indice di rifrazione è praticamente diverso per ogni mezzo, per misurazioni molto precise occorre evincere il valore di correzione giusto da opere di consultazione e simili. Quest'ultima cosa vale anche per rifrattometri corredati solo di un termometro.

Rifrattometri con correzione automatica della temperatura effettuano automaticamente la correzione della temperatura (in linea di principio fra +10 e +30 °C).

È penetrata acqua nel rifrattometro. Riscaldi gradualmente l'apparecchio con un asciugacapelli ad una temperatura non superiore a 50° C. Se questo intervento non dovesse avere alcun successo, La preghiamo di inviare l'apparecchio al servizio assistenza clienti. 

Il valore misurato dipende da tutte le sostanze disciolte. Nel vino sono contenuti, però, oltre al saccarosio anche alcol e acidi. Il valore misurato viene influenzato da queste sostanze. Il contenuto zuccherino non può, pertanto, essere determinato direttamente.

Faccia attenzione che il coperchietto (N° 4) poggi in modo perfettamente aderente. Se non dovesse poggiare perfettamente a filo e piano, sposti il porta-prisma (N° 1). Per spostare il porta-prisma, apra le viti (N° 2) a destra e a sinistra della vite di regolazione e muova il porta-prisma in senso longitudinale.

I coperchietti della serie Master, ad es. il Master 53 alpha, vengono fissati con copiglie. I coperchietti delle serie precedente con vite e dado.

Il coperchietto del prisma può essere di norma sostituito autonomamente con facilità. Esistono, però, diversi coperchietti per il prisma. È pertanto importante nell'ordinazione del coperchietto del prisma che ci comunichi quale sia il modello in Suo possesso. Se non è in grado di indicare il modello, ci invii una foto per e-mail. I rifrattometri attuali sono modelli della serie Master ATAGO.

Brix (=%mas) è la parte di saccarosio presente in una soluzione di acqua e saccarosio del peso di 100 g. Nel linguaggio comune il saccarosio viene fatto equivalere allo zucchero. La formula di conversione di fondo è stata fissata dalla ICUMSA sulla base dell'indice di rifrazione (nD).

Cosa significa indice di rifrazione?

L'indice rifrazione è un concetto dell'ottica. Esso indica la rifrazione della luce nel passaggio in un materiale trasparente (diafano) ed e il rapporto fra la velocità di fase della luce c0 nel vuoto e la sua velocità di fase c in un rispettivo mezzo:
       c0
n = ------
        c

La definizione "indice di rifrazione" deriva dal termine "rifrazione" e dalla sua comparsa nella legge di Snell.  Questa grandezza fisica non ha un'unità ed è, pertanto, una grandezza adimensionale, che viene espressa con un numero. Può essere anche indicata come numero complesso ed esprime allora anche la densità ottica, per lo più viene, però, indicata come la parte reale, che viene definita dalla velocità della luce nel mezzo.

La rifrazione si può definire anche attraverso l'ottica geometrica. Secondo la citata legge di Snell n corrisponde alla relazione fra il seno dell'angolo d'incidenza e dell'angolo di emergenza. Qui vengono tirati gli angoli del "raggio luminoso", che attraversa la superficie dei mezzi, sulla perpendicolare a questa.

Facendo ciò, occorre osservare che la rifrazione per la maggior parte dei materiali dipende anche dalla lunghezza d'onda, che viene definita con il termine "dispersione". 

Materiale

 Indici di rifrazione

Vuoto   

 1,0

Aria (vicino al suolo)   

 1,000292

Ghiaccio   

 1,31

Acqua   

 1,33

Etanolo   

 1,37

Diamante   

 2,47

Brix (=%mas) è la parte di saccarosio presente in una soluzione di acqua e saccarosio del peso di 100 g. Nel linguaggio comune il saccarosio viene fatto equivalere allo zucchero. La formula di conversione di fondo è stata fissata dalla ICUMSA sulla base dell'indice di rifrazione (nD).

La misurazione del peso del mosto o del grado Oechsle può essere eseguita secondo diversi procedimenti, fra gli altri con mostimetri e rifrattometri. Il peso del mosto è il numero che indica di quanti grammi un litro di mosto è più pesante di un litro d'acqua a 20 °C. Il peso del mosto è, quindi, una misura di densità. Un apparecchio di misurazione della densità in grado d'indicarla correttamente è, dunque, qui l'unità di riferimento. Un rifrattometro, anche se ufficialmente tarato, non è a nostro avviso un'unità di riferimento per misurazioni, poiché non misura direttamente la densità. Da osservare è che per il confronto fra risultati di misurazione di un rifrattometro e di un mostimetro, non possono essere utilizzate soluzioni di acqua/zucchero, bensì mosto. Facendo ciò, occorre presumere un determinato – ideale – rapporto di acidità nel mosto. Se, infatti, questo rapporto di acidità varia – con uguale contenuto zuccherino – allora varia anche l'indicazione del rifrattometro, poiché gli acidi influenzano sensibilmente il risultato di misurazione ottenuto con metodo rifrattometrico. Al contrario l'indicazione di un mostimetro non viene influenzata di differenti composti acidi. Principalmente in questo si hanno le differenze fra le misurazioni di mosto effettuate con rifrattometro e con areometro.